🇻🇦 Óscar Arnulfo Romero: La Logica del Vangelo contro il Potere.
Martirio: Marzo 24, 1980 | San Salvador, El Salvador.
La figura di San Óscar Arnulfo Romero (1917–1980), Arcivescovo di San Salvador, è l'esempio più lampante di come la fede, applicata con logica radicale, possa generare un inevitabile conflitto politico.
Romero non iniziò la sua carriera come un rivoluzionario; al contrario, era noto per le sue posizioni conservatrici e la vicinanza all'oligarchia. La sua radicale conversione spirituale e sociale avvenne nel 1977, in seguito all'assassinio del suo caro amico, il gesuita Rutilio Grande, ucciso dalle forze governative per aver difeso i contadini.
A quel punto, Romero comprese che il suo posto era accanto agli ultimi. Trasformò la sua cattedra episcopale in un ufficio di denuncia, utilizzando la radio per trasmettere le sue omelie. Queste non erano semplici sermoni, ma veri e propri bollettini d’informazione in cui denunciava gli omicidi, le sparizioni forzate e le diffuse ingiustizie perpetrate da tutti due bandi.
Di questa forza rivoluzionaria, Monsignor Vincenzo Paglia ha affermato quando fa riferimento al suo crocifisso:
"Era la croce di un vescovo che con una radio cambiò il paese…"
(Monsignor Vincenzo Paglia, Roma, 2025).
Romero divenne così l'unica "voce senza paura" per un popolo terrorizzato, un pastore che aveva "il coraggio di cambiare" e di spendere la sua vita per gli altri. Il suo messaggio era teologicamente semplice e chiaro, ma politicamente inaccettabile per l'establishment, che lo etichettò immediatamente come "comunista." Nonostante sapesse di essere minacciato (la probabilità della sua morte era altissima), Romero si rifiutò categoricamente di smettere di denunciare.
Il 24 marzo 1980, fu assassinato da un cecchino mentre celebrava la Messa in una cappella ospedaliera. Il suo martirio fu un atto politico di vendetta contro il Vangelo vissuto. Oggi, superate le controversie e le resistenze, Romero è riconosciuto come un eroe universale e un Santo, il cui esempio è un monito costante sul dovere di lottare per la giustizia sociale.